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Parma

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PARMA

di Pietro S.

In occasione della nascita di Giuseppe Verdi, alcuni appassionati di calcio parmigiani danno origine cent'anni fa nel 1913 al Verdi football club
che aderirà da lì a qualche mese al progetto per la nascita del Parma football club.

Una prima caratteristica tutta particolare del Parma è l'evoluzione della maglia da gioco, che subisce specialmente negli ultimi anni dei cambiamenti assai frequenti; le prime notizie che si hanno sulla muta, dicono che questa fosse a scacchi giallo blu come i colori dello stemma comunale.

Dopo la grande guerra gli allora dirigenti optano per una maglia più essenziale che diverrà unica nel panorama nazionale ed europeo: divisa crociata che richiama i simboli comunali ma nera in campo bianco e questa rimarrà nella storia come il simbolo distintivo della società.

Negli anni cinquanta la maglia cambia: inizialmente è a strisce verticali giallo blu, poi piena blu con bordi gialli ma dopo un po’ di tempo si ritorna alla maglia crociata che accompagna le vicissitudini del Parma fino agli anni ottanta.

D’allora in poi il cambiamento è continuo, dalla maglia bianca a bordini giallo blu poi solo blu, a quella fasciata a strisce orizzontali giallo blu con bordi uguali, dalla crociata giallo blu spesso usata anche come seconda maglia al ritorno attuale della vecchia divisa crociata bianco e nera.

Ancor più numerose sono state le seconde maglie di colore anche totalmente rosso e l'evoluzione di calzettoni e calzoncini che attualmente sono ambedue bianchi.

La storia calcistica del Parma si può tranquillamente dividere in due fasi, quella prima del 1990 e quella successiva; dall'inizio della fondazione fino a quella data, il club milita solo una volta negli anni venti nella massima serie, altrimenti è un alternarsi di campionati tra serie B e serie C.

Una svolta negativa si ha alla fine degli anni sessanta quando il club fallisce e viene soppiantato da una squadra locale l'A.c. Parmense che ne assumerà poi il nome ripartendo dalla serie D, categoria nella quale militava anche l'ultimo team della vecchia gestione.

Gli anni settanta rimangono nella memoria dei tifosi come quelli dei ritorni anche se sporadici in serie B, culminati con due spareggi promozione sul campo di Vicenza contro Udinese e Triestina: sono periodi lontani, ma anche se si lottava in categorie inferiori, alcuni giocatori come Bonci, Daolio, Rizzati e Sega rimangono nella leggenda del club. Nel decennio successivo si hanno ancora due risalite in serie B, la prima nel 1984 assieme al Bologna dove il Parma fu trascinato dai gol di Massimo Barbuti, la seconda e definitiva nel 1986 sotto la guida di un emergente Arrigo Sacchi.

La squadra rimane in serie B quattro anni, poi inizia con l'avvento alla presidenza di Calisto Tanzi una nuova era: nel 1990 il Parma torna in serie A con Nevio Scala in panchina, battendo tra l'altro nella partita decisiva gli acerrimi rivali della Reggiana per 2 a 0, punteggio con il quale si era conclusa anche la partita d'andata a Reggio Emilia.

Fino al 2003 il Parma raggiunge traguardi mai sperati fino ad allora, aggiudicandosi tre Coppe Italia,due Coppe Uefa, una Coppa delle Coppe,una Supercoppa europea e una Supercoppa italiana, risultati che portano il club ad essere tuttora il quarto sodalizio italiano più vincente in Europa. In quegli anni inoltre la squadra è protagonista in serie A piazzandosi sempre nelle prime posizioni e sfiorando il titolo nel 1997. Ma il giocattolo alla fine si rompe e a causa del crack Parmalat, dovuto in parte alle ingenti spese sostenute per allestire formazioni così competitive, il Parma rischia di fallire e viene salvato dalla legge Marzano e dalla nuova riorganizzazione societaria che fa nascere il Parma Fc.

Le disponibilità economiche cambiano e gli obiettivi sono quelli della permanenza in serie A sempre centrata a parte una sola stagione in B nel 2009, e l'avvento alla presidenza di Tommaso Ghirardi garantisce equilibrio, buoni risultati e una corretta gestione finanziaria.

Lo stadio Tardini costruito negli anni venti è stato più volte rinnovato, fino a portarlo ad una capienza attuale di più di ventimila posti e ad una buona fruibilità dovuta anche alla scomparsa dell'originaria pista d'atletica.

Il Parma rimane l'espressione di una realtà di provincia che ha saputo mantenere un’organizzazione e una struttura societaria che ne garantiscono la permanenza nella massima serie calcistica,segno che la solidità manageriale e finanziaria possono permettere campionati dignitosi anche a piccole realtà a dispetto del bacino d’utenza e delle dimensioni numeriche della propria tifoseria.